martedì 5 settembre 2017

Far copiare o no?

Discussione a cena: Durante un compito in classe, è accettabile far copiare o no? Se un compagno di classe non sa la risposta ad una domanda del compito in classe e la chiede, bisogna dargliela?
È giusto aiutare a imbrogliare? E chi eventualmente non è stato aiutato ad imbrogliare, è giusto che si arrabbi?

15 commenti:

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    1. Io ho copiato e fatto copiare. Ricordo ancora un 2 in geografia preso perché era stato evidente che avevo fatto copiare. Un accordo implicito in classe era "prima finisco, poi aiuto", valeva per tutti.

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  2. Quando ho avuto l'occasione ho copiato e fatto copiare

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  3. che dilemma.... certo in teoria è un imbroglio e come tale non andrebbe tollerato. Per la mia esperienza e delle figlie invece i prof. lasciano abbastanza correre (vedi versioni palesemente copiate dal telefonino )

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  4. Sempre lasciato copiare abbondantemente e quando serviva (matematica e fisica, greco, latino) anche copiato. Mai influito di una virgola sul mio rendimento scolastico 'ne al liceo ne' in all' università. È naturale aiutarsi tra compagni e rafforza lo spirito di gruppo e la complicità. Le valanghe di compiti o pagine da studiare proposti al liceo da noi erano assurde ed inutili, però, non so come sia in Svezia... certo chi già aveva grosse lacune alle elementari e alle medie ha avuto difficoltà successivamente.

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  5. Io ho sempre fatto copiare a tutti. E in un momento un po' critico mi hanno restituito il favore. Direi che copiando sempre non si va molto avanti, quindi se capita ogni tanto non credo sia il male assoluto

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  6. Un vero dilemma, cosa le avete detto? Per me punto dolente dato il mio passato scolastico di secchiona. Una faccenda anche culturale. In Inghilterra ad esempio dove ho studiato copiare o lasciare copiare è vista come una grande falla del carattere di una persona, peggio di un brutto voto. Vero è anche che la scuola in Inghilterra e' molto competitiva. Io non sono molto per il copiare/lasciare copiare. Può capitare ogni tanto ma e' giusto stabilire confini perché c'è sempre chi ne approfitta e il momento di aiutare è prima o dopo non durante la verifica (cosa secondo me che lo sport insegna benissimo). Vero e' anche che poi c'è l'amicizia e l'accettazione da parte del gruppo che influiscono soprattutto a questa eta' . Cosa ha deciso di fare Eleonora?

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    1. Eleonora non copia e non fa copiare.
      Aiuta volentieri a lezione, ma le prove sono un'altra cosa. E copiare è barare.
      Qui sono molto severi, e su questo Anette è intransigente. L'università dove ha studiato lei (Linköping), proprio come la scuola dove ho fatto io l'MBA (INSEAD) hanno regole ferree: annullamento diretto dell'esame e rischio di espulsione.

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    2. Ah Anette ha studiato a Linkoping? Mie zone! Io vado sempre nel Varmland e a Motala dai parenti (vicino a linkoping). Jorgen aveva fatto domanda proprio a linkoping ma non l'avevano preso ed è finito a lulea!

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  7. Credo che la risposta dipenda dall'ambiente in cui uno si trova. Io al liceo facevo copiare tutti e tutti trovavamo poco simpatica la bravissima della classe che costruiva delle torri di libri per assicurarsi che nessuno copiasse da lei. Era quasi tollerato da alcuni insegnanti e ci si sentiva in dovere di farlo per non sentirsi isolati e criticati dai compagni...
    A mio figlio abbiamo detto che non lo dovrebbe fare e che in caso di problemi tipo note o simili per fatti di copiatura saremmo stati molto delusi se lui fosse risultato essere quello che copiava. Non mi sembra una questione facile, ma ancora oggi istintivamente ritengo molto più preoccupante copiare che fare copiare.
    Rossella

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    1. Sono d'accordo che copiare e' indubbiamente tra le due cose la peggiore. Molto appunto anche secondo me dipende dal contesto anche culturale ed in effetti le mie riflessioni sono piu' alla luce delle mie esperienze di studio in Inghilterra (piu' recenti, anche se ormai anche quelle lontane :)) che in Italia dove copiare e' piu' tollerato in genere. Com'e' l'attitudine in Svezia? Perche' mio marito dice che e' imbrogliare quindi intollerabile e non cosi' diffuso...

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  8. Io ero incapace di copiare, mi beccavano subito! Una volta mia figlia mi disse con molto orgoglio di aver preso 5 di una versione di latino senza aver copiato nulla!!! Buona giornata Cristina

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    1. :-)
      Una volta al ginnasio mi è venuto un dubbio cretinissimo e visto che facevo copiare tutti ho pensato che per una volta potevo essere io a chiedere aiuto. Mentre mi arrovellavo per trovare il modo di passare il bigliettino a un compagno di classe della fila vicino (mica potevo chiedere agli asini che avevo intorno!!) sentivo che stavo diventando tutta rossa (come al mio solito), finchè il professore ad alta voce fa: "XXXX! Hai le orecchie che lampeggiano!! Cosa sta succedendo?", ponendo così miseramente fine al mio tentativo...
      Non ricordo di averci più riprovato.:-D
      Rossella

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  9. Preferirei puntare l'attenzione su un altro aspetto della questione, e sorvolare quello della morale, non che non sia importante, ma se punti il focus su questo dettaglio è come chiedere ad un bambino di scegliere tra un principio morale e la persona che chiede o fa copiare.
    Le verifiche in classe dovrebbero servire ad accertare a che livello gli alunni hanno assimilato i vari argomenti affrontati durante le lezioni, e consentire agli insegnanti di intervenire nel caso di lacune.
    Va da sè quindi che copiare porta a sfalsare il risultato ed a perderci è inevitabilmente lo studente perchè non verrà aiutato a risolvere il problema alla radice, dal momento che la verifica riporta una nozione acquisita che nella realtà invece non è tale.
    Se guardiamo la questione da questo punto di vista viene naturale pensare che copiare o far copiare non è utile a nessuno, indipendentemente dal fatto che sia giusto o sbagliato da un punto di vista di principio.
    A volte penso che, forse, dovremmo far passare un messaggio diverso sul valore delle verifiche e spogliarle da quell'alone di perenne lotta armata tra studenti e insegnanti.
    S.

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  10. Io ho sempre fatto copiare senza pensarci due volte, a scuola e all'università. Cosa insegnerò ai miei figli (6 anni, quindi ancora troppo giovani per porsi questi problemi) ancora non lo so. Abitiamo in Inghilterra, e come ha detto Alessandra qua non è accettato.
    Però per il momento (per come funziona il sistema qua hanno già fatto due anni di scuola) vedono i test effettivamente come una valutazione del loro livello, non come una gara tra loro e gli insegnanti in cui lo scopo non è avere il voto più alto ma fare del proprio meglio, e in questo la scuola sta facendo un ottimo lavoro.

    Un episodio che mi ha fatto riflettere: insegno all'università. Una volta a una riunione tra docenti e rappresentanti degli studenti si finisce a parlare dell'organizzazione di un test di laboratorio e di come evitare che gli studenti che lo fanno nella seconda sessione siano avvantaggiati dall'aver parlato con quelli della prima sessione. Interviene la rappresentante di una classe non coinvolta nel test: "ma comunque io non passerei informazioni, perchè poi i miei compagni potrebbero fare meglio di me". Ecco, questa cosa mi ha rattristata molto. Avesse detto "perchè non è corretto", "perchè è contro alle regole" d'accordo, ma come altri hanno scritto la solidarietà tra coetanei è una cosa importante.

    Silvia

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